Barescione e I Prati di Groa
Il percorso che vi raccontiamo qui di seguito ci vede far capolino per la prima volta nel comune di Balestrino per un anello davvero semplice e di una bellezza unica. Partiamo dalla provinciale che da Toirano prosegue per Balestrino e iniziamo ovviamente a percorrere l’asfalto.
Da qui cominciamo ad individuare i primi segnavia giallo/rossi TA delle Terre Alte. Siamo in località Barescione, una borgata che si sviluppa in verticale per un caruggio lungo e stretto fra caratteristiche casette di stampo ligure. Incontriamo da li a poco il piccolo ma bellissimo Oratorio di San Rocco, edificato agli inizi del 1600. Di fronte alla cappella si può notare la meridiana affrescata nella prima metà del XIX Sec. Superiamo l’omonima piazzetta e poco distante, sempre lungo la via, disposta sotto ad un portico, si trova la vasca della fontana pubblica con un getto perenne di acqua sorgiva.
Da qui a poco la borgata finisce e seguendo l’indicazione TA in via Rio della Fine, una gentile signora incontrata poco dopo, ci conferma l’esattezza del percorso. A questo punto abbandoniamo l’acciottolato per percorrere lo sterrato che serpeggia fra orti zappati ed uliveti già spogli delle olive. L’indicazione TA non ci abbandona mai, facilmente individuabile e rassicurante. Guadiamo il rio denominato « Del Ponte » e risaliamo le pendici più a valle del Monte Acuto e del Poggio Grande, dove un meraviglioso bosco di ontani la fa da padrone.
Considerata la bassa difficoltà del percorso proseguiamo spavaldi fino a raggiungere un terrazzo roccioso naturale da dove si gode di una magnifica vista sul sovrastante Castello di Balestrino e, più in basso, sulle Tane della Bösa, un grandioso anfratto naturale scavato nella roccia rossastra sull’altro lato della valle. Un bivio successivo ci indica a sinistra il Santuario di Balestrino mentre il Borgo è sulla destra. Prendiamo quest’ultima e proseguiamo ora in ripida salita, affrontando numerosi tornanti che si arrampicano fra antiche fasce ed uliveti. Sulla via ci imbattiamo in una scalinata in legno che sale nel bosco e ci potrebbe trarre in inganno. Gps sempre alla mano, trascuriamo la scalinata e seguiamo il sentiero di destra che ben presto diventa asfalto. In circa 15 minuti raggiungiamo il cimitero di Balestrino, da qui proseguiamo diritti verso la pittoresca cupola della Parrocchiale di Sant’Andrea che svetta dal bosco. Raggiungiamo così la Provinciale 34, che ci guiderà in discesa verso il castello dei Del Carretto dove proseguiremo, una volta attraversata la piazza antistante lo storico edificio, all’angolo tra le Stalle del Marchese e un antico lavatoio.
Ci troviamo in località Canà a margine del Rio Carpe. L’asfalto diventa una ripida mulattiera composta di numerosi tornanti sassosi.
Il bosco lascia spazio a cespugli e alla roccia nuda, frutto della conformità del terreno che nel secolo scorso è stato depredato dei suoi preziosi minerali di calcio lavorati presso la famosa « cava delle Ligge ». Aumenta un pochino la difficoltà nel risalire un terreno ghiaioso e sdrucciolevole sino a raggiungere il Bocchino del Praë , siamo nel pieno della Val Varatella. Da qui raggiungiamo in breve un quadrivio importante che ci mette in difficoltà , scegliamo di seguire l’indicazione del Kero Trail che ci porterà dinnanzi al Monte Ravinet e alla Punta Alzabecchi passando per un ripido pendio erboso fino a giungere i Prati di Gröa, un ampio prato adibito a pascolo con una superba vista sulla pianura sottostante. Lasciamo alla nostra sinistra una casella ristrutturata e iniziamo a scendere per una modesta sterrata panoramica completamente immersa nella boscaglia.
Il termine sarà poi in via Poggio di Toirano, poco al di sopra rispetto a dove abbiamo lasciato l’auto, che recuperiamo in brevissimo tempo.
Fonte: Due zaini e un camallo.