A Loano parte la campagna #weplayfair contro razzismo e discriminazione nello sport amatoriale
A Loano ha preso il via oggi, martedì 19 gennaio, la campagna social-media #weplayfair ideata nell’ambito di “Match Sport – Rendere tollerante lo sport amatoriale eliminando il razzismo e la discriminazione”, progetto europeo che si propone di migliorare la sicurezza delle città eliminando la violenza, il razzismo e la discriminazione nello sport a cui il Comune di Loano ha aderito attraverso il programma Erasmus+ Sport. Capofila del progetto è il Forum Europeo della Sicurezza Urbana, rete europea di 250 enti locali fondata a Barcellona nel 1987 e sostenuta dal Consiglio d’Europa. L’obiettivo della rete Fesu (Efus) è rafforzare le politiche volte alla riduzione della criminalità e promuovere il ruolo degli amministratori locali all’interno delle stesse politiche, nazionali ed europee, attraverso progetti di prevenzione sociale, lotta alle discriminazioni e attività a favore dei diritti umani.
L’iniziativa esplora un aspetto particolarmente preoccupante: l’emersione e l’aumento di fenomeni di violenza durante manifestazioni e attività sportive amatoriali: “Purtroppo – ricorda il sindaco Luigi Pignocca – sempre più spesso si verificano episodi di razzismo e xenofobia nei campi di calcio (e non solo) delle serie minori e dilettantistiche, di comportamenti violenti da parte dei genitori che assistono alle attività dei loro figli e di forme di discriminazione. Alla luce di questa situazione, si rende fortemente necessario sviluppare strumenti di contrasto, formazione e sensibilizzazione nei confronti di tali problematiche”.
In questo senso, le società sportive possono giocare un ruolo da protagoniste nella realizzazione del progetto “Match Sport”. Ciò specialmente a Loano, che può contare su ben 3.500 atleti su una popolazione di circa 12 mila persone. “La violenza non riguarda solo lo sport professionistico ed i grandi eventi con molta copertura mediatica, ma si manifesta anche nello sport amatoriale– sottolinea l’assessore alla polizia locale Enrica Rocca – In questo ambito gli incidenti sono spesso legati a provocazioni che incitano all’odio e violenza discriminatoria che arrivano da altri sportivi, dai dirigenti o addirittura dai genitori. Questo problema è tanto più grave quando si verifica tra i giovani, che invece dallo sport dovrebbero apprendere quei valori di rispetto, tolleranza ed uguaglianza propri di ogni buon cittadino”.
“Lo sport amatoriale può incoraggiare il cambiamento sociale e l’inclusione tra bambini, giovani e i loro genitori – aggiunge l’assessore allo sport Remo Zaccaria – Come Città Europa dello Sport ci sembra doveroso farci parte attiva e promuovere iniziative volte a ribadire il ruolo educativo e di prevenzione della pratica sportiva. Da qui la nostra scelta di aderire al progetto dell’European Forum for Urban Security, il cui obiettivo primario è analizzare il fenomeno della violenza (in particolare quella discriminatoria) e offrire formazione e supporto alle autorità locali e ai club sportivi che desiderano agire contro la violenza discriminatoria con il supporto dei genitori, che spesso operano come volontari all’interno delle stesse associazioni sportive”.
Nella prima fase, il progetto vedrà protagoniste prima di tutto le associazioni sportive dilettantistiche del territorio, le quali saranno coinvolte in programmi per contrastare e prevenire la violenza discriminatoria nello sport dilettantistico con il coinvolgimento di genitori volontari. Dal canto loro, le amministrazioni locali potranno rafforzare la loro partnership locale per migliorare il monitoraggio del fenomeno e acquisire conoscenze attraverso nuovi metodi e strumenti e con un approccio integrato e multisettoriale.
Gli obiettivi del progetto “Match Sport” sono molteplici: prima di tutto sviluppare o rafforzare programmi per contrastare e prevenire la violenza nello sport amatoriale; ciò al fine di aiutare le autorità locali a conoscere meglio le strategie di violenza e prevenzione e responsabilizzare i partner locali fornendo loro strumenti appropriati e adeguati per rispondere con un approccio integrato e multisettoriale al problema, in quanto spesso non sono attrezzati per affrontarlo; non ultimo, esaminare la misura in cui la discriminazione di genere motiva gli incidenti violenti nello sport amatoriale e se ha un impatto sul volontariato.
Ciò tramite alcune azioni ben precise: in primis, delineando lo “stato dell’arte” della violenza e della discriminazione nello sport a livello locale in diversi paesi europei; creando un elenco di buone pratiche riguardanti l’esperienza delle città nell’affrontare i temi della violenza e della discriminazione nello sport; predisponendo creare un programma di formazione per autorità locali, organizzazioni sportive e volontari e implementando progetti pilota in tutte le città partner; condividendo i risultati del progetto durante un festival sportivo nel contesto della “Settimana europea dello sport”.
L’obiettivo della campagna #weplayfair è quello di sensibilizzare il mondo degli sportivi rispetto alla discriminazione e la violenza e promuovere le azioni svolte nell’ambito del progetto attraverso una serie di poster mirati. La campagna si rivolge principalmente agli attori sul campo, professionisti dello sport, club dilettantistici, associazioni contro le discriminazioni, ma si rivolge anche ad un pubblico più ampio e alle istituzioni locali.
Al progetto “Match Sport” aderisce anche l’istituto Falcone di Loano con il suo “Laboratorio della Legalità”. Gli studenti sono coinvolti nell’attivazione di un osservatorio permanente del fenomeno della violenza presso le scuole e le associazioni sportive attraverso questionari e metodologie realizzati con la collaborazione dell’Università degli Sudi di Genova.
Loano è partner del progetto insieme alle autorità Locali di Liegi (BE), Lisbona (PT), Maranello (IT), Nea Propontida (GR),Valence (FR). Tra le altre organizzazioni che collaborano all’iniziative ci sono: Europaische Sportacademie Land Brandenburg (DE), Unione Italiana Sport per Tutti (IT), Portuguese Ministry of Internal Administration (PT).
Il programma Erasmus+ è il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa. Grazie a un bilancio di 14,7 miliardi di euro, darà a oltre 4 milioni di europei l’opportunità di studiare, formarsi, acquisire esperienza e fare volontariato all’estero. Il programma Erasmus+ offre opportunità non soltanto agli studenti. Sintesi di sette programmi precedenti, si rivolge ad un vasto spettro di persone e organizzazioni. Il programma Erasmus+ è aperto a numerose organizzazioni e singoli individui, anche se l’ammissibilità varia da un’azione all’altra e da un paese all’altro. Le singole persone possono prendere parte a numerose attività finanziate dal programma, sebbene nella maggior parte dei casi dovranno farlo attraverso un’organizzazione che partecipa al programma. L’ammissibilità delle persone e organizzazioni dipende dal paese in cui risiedono.
“Match Sport” rientra nell’ambito del progetto “Sicurezza, democrazia e città – Co-produrre le politiche di sicurezza urbana” varato alla fine del 2018 dall’amministrazione comunale loanese. Si tratta di un progetto di “polizia di comunità” che si propone di concretizzare i concetti di sicurezza integrata e sicurezza urbana.